Vero e falso

Si accomodarono sul divanetto nello studio di George e Andrea provò a tirare le somme: «Dunque, in meno di ventiquattro ore abbiamo detto che l’uomo ha perso la sua centralità nell’universo, poi la fede assoluta in scienze fondamentali come la matematica e la fisica e, per conseguenza, in tutte le altre. Infine oggi abbiamo concluso che, in ogni caso, la scienza non può fare affermazioni definitive di alcun genere». Sorrise ironico: «Dovrei essere depresso, ma non lo sono. In fondo ho solo acquistato la consapevolezza che la scienza, come ogni altra attività umana, non è perfetta. Un uomo moderno dovrebbe essere ormai assuefatto a quest’idea».

«Non avresti potuto esprimerlo meglio», rispose George, quasi orgoglioso di lui: «Sono contento che tu accolga questa visione».

La conversazione poteva sembrare conclusa, ma sul viso di George era comparso un sorrisetto beffardo. Inaspettatamente, disse: «Però c’è qualcuno che pensa che un ultimo assoluto possa ancora esistere».

«Di che si tratta?», chiese Andrea sorpreso.

«Questo dovrebbe spiegartelo il “qualcuno” stesso. Non so quanto tempo tu abbia a disposizione, ma potresti essere interessato a incontrarlo. È un astronomo, si chiama Leonard ed è un mio buon amico. Vuoi che lo chiami?».

«Sì, per favore».